Piazza Umberto I 9 Codice Fiscale 81000850701 Tel: 0874841495 Fax: 0874841495 Santo
Patrono : San Nicola, 6 dicembre. Mappa di Provvidenti
Fotografie di Provvidenti e Provvidentesi Personaggi
e Luoghi: Video Yutube Provvidenti
Cognomi
a Provvidenti
ALFONSO 3 * BELLINI VECERE *
BRANCATELLA 2 * CAPORICCI 5 * CENTILLO * CIPOLLONE * COLASURDO * DI
BELLO * DI CARLO * DI MARIA 6 *
DI ROCCO 2 * DOLCE 2 *
FERRONE * FIORDA * FUCITO 3 *
GIROLAMO * IAROCCI * LAPENNA 3 * MAGGIO * MANZONE * MARZITELLI 2 *
MASCIA * MASTROMONACO 4 * MASTROSANTI * MELINO* ORIUNNO * PADUANO*
PETRILLI * PETRUCCI * PIETRACUPA 4 * POLISENA * SALERNO * SOCCIO
* STINZIANI 2 * SUPINO *
VENDITTI * VIETRI
PROVVIDENTI BORGO DELLA MUSICA News sul Borgo della Musica, 2008 http://www.provvidentiborgodellamusica.com/ Concerto Stefano Ferlazzo a Provvidenti su YouTube 11 ago 2008 ... Già vi avevo parlato di Provvidenti ad
inizio luglio, quando mi
hanno dato la cittadinanza onoraria. Ma ieri mattina
è uscito il pezzo che ...
SPETTACOLI/CULTURA - Provvidenti continua il Settembre Live
... A Provvidenti
lo sforzo delle istituzioni
per un ‘Settembre Live’; CULTURA E SPETTACOLI. ..
26 giu 2007 ... Provvidenti: Il borgo
della musica. Visita il sito http://www.4ventilive.com/
Guarda il servizio della trasmissione "Le Iene" sul Progetto
..
11 set 2008 ... Sono quasi le dieci di sera, le signore e i
ragazzi di
Provvidenti nella mensa " Da Nancy" hanno appena nutrito noi
poveri viaggiatori ...
Le star della musica italiana
adottano un paese molisano
In Molise una piccola cittadina chiamata Provvidenti è
diventata da alcuni anni il
centro della nuova musica italiana. I
cento abitanti rimasti dopo il ...
Provvidenti - Molise - Italia -
Attualità
E' al
lavoro su nuovi progetti discografici ed è sempre più
innamorato di Provvidenti,
il
"Borgo della musica" situato in Molise: Fabio Tumini in arte Puma, ...
Dove mangiare e Dormire Ristoranti Soccio e L'Oasi Bar
La Formica
Imprese a Provvidenti Il Meteo per Provvidenti
Chiesa
matrice Maria Assunta
Questa chiesa risalente al 1200
si erge nella parte più antica del paese e il corso che vi
conduce fa da cornice alla parte absidale.
L’originaria chiesa romanica crollò a seguito dei terremoti, come pure quella gotica anche se rimangono una parte della fiancata gotica e le basi delle absidi. Nella sagrestia è conservata la tazza che anticamente veniva utilizzata per la pulizia dei piedi (lavacro). Nel 1734 fu riedificata per volere del vescovo Tria. La struttura è ad una sola navata conquattro altari. Il campanile è in pietre quadre gravinate. Santuario
Santa Maria della Libera
Questo santuario fu costruito
nel periodo in cui la diocesi di Larino era suffraganea di quella di
Benevento vale a dire nel Settecento.Durante il periodo iconoclasta
gli abitanti del paese riuscironoa salvare una statua in legno di
fico. Questa venne poi ritrovata da un contadino in località
Ponte Grosso, denominato “Campo della Madonna”. Dopo la ricostruzione
della chiesa andata distrutta da un incendio il sisma del 1456 la
rovinò nuovamente. Nel 1872 il santuario venne di nuovo
riedificato e accresciuto nella sua mole.Durante la Seconda
Guerra Mondiale venne addirittura utilizzato come ospedale militare. La
struttura ad una sola navata presenta un solo altare dedicato alla Vergine della
Libera.
Cenni Storici
Riguardo al nome del paese, da quello che
risulta dalle numerose indagini finora effettuate ebbe fin da principio
il nome che tuttora porta.
Nonostante tutto, i dati in possesso degli studiosi non sono affatto accertati e sono suscettibili di cambiamenti. Essendo le notizie storiche di questo paese relativamente recenti, riguardo al periodo normanno si procede soltanto per supposizione: si pensa che il
paese, essendo molto vicino a Morrone e Casacalenda, avesse
gli stessi titolari di questi due feudi, vale a dire Giuliano di
Castropignano e Oderisio figlio di Manerio. Le prime notizie certe del
paese giungono dal lontano 1512, data in cui il feudo fu venduto da
Ferrante de Capua, duca di Termoli, ad uno sconosciuto acquirente. Nel 1555 il titolare di
Provvidenti era di per certo Giovanni d’Aierbo, il quale ebbe come
successore il proprio figlio Michele in vita attorno al 1580.
La signoria di questa famiglia in Provvidenti si protrasse fino oltre XVI secolo, periodo in cui il feudo fu venduto alla famiglia Cavaniglia. Della loro signoria nel paese non si conoscono molte notizie, si sa soltanto che fecero edificare una chiesa all’ingresso del centro abitato dedicata a S. Sebastiano. Dopo i Cavaniglia, il feudo ebbe come titolari i rappresentanti della famiglia di Sangro, ducale di Casacalenda, la quale lo amministrò fino alla definitiva estinzione del sistema feudale.
Un'antica tradizione dice che l'attuale comune di
Provvidenti fu riconosciuto nel granaio dell'antica città
frentana di Gerione, distrutta da Annibale
durante il suo passaggio nel Molise. L' abitato di
Provvidenti era già definito intorno al XII secolo. Nella prima
metà del XVI secolo il feudo era proprietà dei Di Capua.
Dal 1555 fino alla fine del secolo faceva parte dei possedimenti dei
D'Ajerbo. A quest'ultimi seguirono i Cavaniglia che fecero scolpire su
molti edifici,
tra i quali la chiesa di San Sebastiano, il proprio
simbolo. I Cavaniglia rimasero al potere sino alla
metà del XVII secolo dopodichè il feudo passò ai
Di Sangro che lo tennero fino all'abolizione della feudalità.
Architettura Il centro storico di Provvidenti
ricorda il periodo medioevale. Attualmente
infatti è in fase di studio un piano di recupero che possa
conservarne le forme senza stravolgere l'impianto originale. Nel centro abitato
la chiesa diSanta Maria Assunta
restaurata nel 1734 ricorda la sua origine attraverso la torre
campanaria, nella cui muratura su di un concio, appare scolpita la data
1380.
Links su
Provvidenti
Sagra
delle fave.
La festa di San Nicola, il Santo dell'abbondanza,
a Provvidenti, la Sagra delle Fave. Torna una antica tradizione della
nostra terra.
Nella notte tral il 5 ed il 6 di dicembre, sulla piazza principale del "borgo" della musica, si ripete una devozione le cui radici si perdono nel tempo. Vieno messo a
bollire, all'aperto,un grande paiolo ripieno di fave; il fuoco,
sotto il pentolone, viene gestito e alimentato da tutta la
comunità che rivive il
clima di
festa di un rituale antico;nasce una gara fra gli"attizzatori" per far bollire prima il
caldaio.
Le fave vengono quindi
distribuite a tutti i partecipanti alla sagra. Infatti, il mattino
seguente, le fave cotte, dopo la benedizione consueta e accompagnate
da pane, vengono offerte,sulla piazza, a tutti gli
abitanti e a tutti i visitatori. Le origini di questa tradizione
non sono perfettamente note, l'ipotesi più probabile
è quella
legata ad un evento miracoloso: nel Medioevo, si narra che San Nicola, uno
dei Santi più amati e venerati di tutti i tempi, durante uno
dei suoi
molti
viaggi, attraversando le nostre campagne, durante un
lungo periodo di carestia, abbia donato alla popolazione, per sfamarla, una
grande quantità di fave, comparse in un grosso
recipiente. Altri raccontano, invece, di un provvidenziale
raccolto di fave giunto a salvare la gente
stremata dalla carestia.
VISIT PROVVIDENTI
The Locality: An ancient
tradition says that Provvidenti was in Samnite times (before the 3rd
century BC) the wheat supplier of the ancient city of the Frentani
called Gerione, destroyed by
Hannibal during the Second Punic War. Historical information record the
existence of the municipality in the 12th century; in the early 16th
century it was a possession of the Di Capua family,
then in 1555 passed to the D'Ajerbo, followed by the Cavaniglia family
until the 17th century, ehrn the
fiefdom passed to the Di Sangro, who kept it until
feudalism was abolished.
It is a very small town with less than 100 residents, with no traffic, no lines, no shops or stores except for a pizzeria-restaurant and a bakery and only having a post office.Here there’s plenty of silence, the stone of the houses, the genuineness of its residents.For who’s truly driven by the spirit of travelling, this is the right spot where“quit finding” to “start searching”….After the 2002 earthquake, today in this community a beautiful and ambitious project is in progress: transform Provvidenti in a music village, hosting artists who are into their creations and fulfilling live music events.This town is indisputably
one of the most beautiful discover to accomplish in |
IL
MOLISE OGGI
Da Consultare per essere bene
informati.
Festa
di San Giuseppe nel Molise.
La
Festa di San Giuseppe. Uno scritto di Francesco Jovine.
Quelli di Marzo sono giorni in cui in paese si festeggia San Giuseppe. Un vecchio, una vecchia poveri entrambi, e un bambino vengono prescelti per costituire la Sacra Famiglia. Dopo la Messa solenne i due vecchi si avviano alla casa dove sono invitati tenendo per mano il bimbo che precede al centro. Sono puliti, assestati, compunti; il bimbo è vestito secondo la usanza campagnola, come un adulto: di scuro con calzoni lunghi, scarpe chiodate, cappelluccio tondo; e si guarda intorno con gli occhi stupiti, serio e grave come quelli che lo accompagnano. Lungo la via principale il terzetto incontra altre "Sacre Famiglie" che hanno la stessa aria, la stessa andatura. Arrivati nella casa designata, S. Giuseppe, la Madonna e il Bambino dicono: ""Gesù e Maria"". La famiglia devota che è in gruppo ad attenderli risponde: ""Oggi e sempre"". In una stanzetta appartata c'è la tavola allestita per gli ospiti: le donne della famiglia servonoil pasto, scalze e silenziose. Neanche il vecchio, la vecchia e il bambino parlano; tutto il pasto deve svolgersi muto, senza che nessuno osi turbare l'atmosfera di austera devozione che è nell'atto. Benché il pranzo sia di tredici portate, maccheroni con mollica fritta, fagioli, ceci, riso, lumache, funghi, pesce ecc. la funzione si svolge rapidamente: le vecchie mandibole dei due sacri ospiti chissà quanto impiegherebbero a masticare quel ben di Dio. Così assaggiano appena le portate; i resti vengono scrupolosamente mandati nelle ""coscine"" a casa, insieme con un pane enorme che pare la pietra di un'aia. Partita la "Sacra Famiglia" s'inizia il banchetto comune, più rumoroso, allegro, con numero imprecisabile di ospiti. La tavola è apparecchiata. Chiunque entri e chiede in nome di Gesù e Maria può sedersi a tavola e mangiare. Gli saranno serviti i ceci e i fagioli: grandi, tiepidi, ben cotti, saporiti di sale e di olio verde. Questi legumi sono l'orgoglio e il vanto delle donne che si sono alzate due ore prima dell'alba per metterli al fuoco nellegrandi pentole di coccio e hanno sentito nel vento di marzo brontolante sul camino, la voce paterna del Santo che concede la sua grazia e l'abbondanza alle sue devote. A tavola, ritualmente, si dice che ceci così grossi e saporiti, fagioli così teneri e bianchi, solo la santa bontà del Patriarca immacolato può ottenerli. Tutti lodano il Santo e mangiano e bevono; ma i veri pezzenti, quelli irsuti, laceri e imploranti che in occasione della festa calano da Morrone e da Lupara, da Castebottaccio, non osano sedersi; portano la bisaccia per il pane e il secchietto per la minestra. Finita la questua vanno solitari a saziarsi all'ombra delle fratte già fiorite di albaspina.
La festa di San Giuseppe a Morrone del Sannio Il convito di San Giuseppe a Toro La
San Giuseppe a Guardialfiera
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